Là dove si erge l’enorme statua di Leonardo che accoglie i viaggiatori all’aeroporto di Fiumicino era l’antico limite costiero della Roma che duemila anni fa, dai colli lungo il Tevere, si rafforzò e si espanse fino a diventare la potenza imperiale che abbiamo studiato a scuola.
Appartenevano all’enorme traffico di grano, vino, olio e ogni sorta di merci che servivano a mantenere in vita il milione di abitanti di Roma le quattro navi ritrovate a fine anni Cinquanta in occasione degli scavi per la costruzione dell’aeroporto e ora conservate ed esposte al Museo delle navi, a due passi da lì.
Un piccolo museo che è un realtà un piccolo gioiello. Soprattutto se è illustrarne la storia e le peculiarità è Renato Sebastiani, archeologo, funzionario della soprintendenza per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio di Roma e ora responsabile del lavoro di ristrutturazione e allestimento del museo.
Davanti agli scafi recentemente restaurati di Fiumicino 1, 2, 3 e 4 (così hanno battezzato le navi commerciali romane ritrovate nel bacino del Porto di Traiano che sono una delle collezioni di navi più antiche del Mediterraneo) il gruppo di sostenitori di Direttamente che ha partecipato alla visita si è tuffato quasi per magia nel mondo lontano dei marinai e dei commercianti che da tutto il Mediterraneo raccoglievano le merci per poi trasportarle lungo il Tevere fino all urbe.
Nel museo c’è anche una barca più umile ma assai rara: è l’imbarcazione di un pescatore, con tanto di vasca per conservare vivo il pescato. Allora come oggi, cibo assai prelibato.
Ringraziamo di cuore Renato e i partecipanti, grazie ai quali abbiamo raccolto 170 euro, e con i quali ci rivedremo in autunno, per continuare ad esplorare questo antico mondo, passeggiando nel parco archeologico, fra i resti dell’antico Portus. Stay tuned!